Upcycling Cosmetico, il riutilizzo creativo degli scarti
Sostenibilità 15 Ottobre 2021

Upcycling Cosmetico, il riutilizzo creativo degli scarti

Dal “riuso creativo” degli scarti arrivano nuove risorse per la cosmesi. Molte aziende cosmetiche hanno iniziato a valutare materie prime derivate dagli scarti di altre filiere produttive, considerandole una risorsa utile alla riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Cos’è l’Upcycling?

Il termine “upcycling” indica il processo con cui si dona nuova vita a materiali che altrimenti verrebbero eliminati, riducendo così l’utilizzo di energia, l’inquinamento e il consumo di nuove risorse.

Origini dell’Upcycling

Il termine upcycling viene coniato nel 1994 da Reiner Pilz, un ingegnere meccanico tedesco. In un’intervista pubblicata sulla rivista di architettura e antichità Salvo, Pilz parla di “Recycling” dicendo: “Il riciclo io lo chiamo down-cycling. Quello che ci serve è l’upcycling, grazie al quale ai vecchi prodotti viene dato un valore maggiore, e non minore”.

upcycling riutilizzo creativo

I Vantaggi dell’Upcycling : Sostenibilità e Risparmio

Per contrastare l’inquinamento globale l’industria cosmetica è da sempre impegnata ad innovare e promuovere valori sostenibili e “zero-waste”. Oggi, gli obiettivi di sostenibilità si realizzano a più livelli della filiera, attraverso sistemi produttivi che riducono il consumo energetico e l’inquinamento, e grazie all’impiego di tecnologie e ingredienti innovativi rigorosamente “zero-waste”.

Il risultato è un ingrediente cosmetico sostenibile di valore per l’ambiente e per l’attività sulla pelle, quindi più “eco-friendly” e di pregio. Si va oltre il concetto di “recycling” che prevede la distruzione dello scarto e la sua trasformazione in qualcosa di nuovo. L’upcycling si basa sul riuso creativo del materiale nello stato in cui si trova, portando ad un minore dispendio di risorse energetiche, e di conseguenza, di inquinamento.

Attualmente, nella filiera agro-alimentare vengono generate grandi quantità di residui che costituiscono una seria minaccia di inquinamento ambientale e richiedono enormi costi per il loro trattamento e smaltimento. Scarti della produzione di oli per uso alimentare, bucce ottenute dall’estrazione del succo di agrumi, residui della lavorazione del caffè, dei semi di cacao e del tè, possono ritrovare nuovo valore e applicazione nel settore cosmetico (1,2). In generale, i residui di lavorazione non commestibili dei frutti come bucce e semi contengono più principi attivi rispetto ad altre parti della pianta. Ne sono un esempio i sottoprodotti della lavorazione dell’uva nel settore vinicolo, ricchi di polifenoli (epicatechina, acido gallico e resveratrolo), acidi grassi e vitamine (3,4).

Dall’Alimentare alla Cosmetica: la fragola, un alleato dello scrub

I semi provenienti dalle industrie dei succhi e delle marmellate, spremuti a freddo, danno origine a preziosi oli, mentre le bucce e i gusci possono essere utilizzati come esfolianti naturali; tra questi troviamo i semi di fragola, d’uva, di kiwi, di nocciola, bucce di agrumi e tanti altri. Un esempio applicativo è l’utilizzo degli acheni di fragola di Greentech,  “byproduct” dell’industria conserviera ideali per scrub corpo con un delicato potere esfoliante.

 Anche i residui di lavorazione delle verdure dell’industria conserviera costituiscono una interessante bio-risorsa naturale; infatti dalle bucce si ricavano potenti antiossidanti come il licopene, di cui è ricco il pomodoro, mentre dalle acque di produzione dell’olio di oliva vengono estratti componenti bioattivi di valore cosmetico come l’oleuropeina, polifenolo con attività anti-age, anti- infiammatoria e antimicrobica (5-7).

Un recente studio ha evidenziato che un estratto dal picciolo di ciliegia, sottoprodotto dell’industria alimentare, ottenuto con CO2 supercritica, è un potenziale candidato per l’uso come nuovo ingrediente cosmetico, per le sue caratteristiche antiossidanti, in particolare contro la perossidazione lipidica, l’attività anti-age e le proprietà fotoprotettive (8).

moripure

Dal Tessile alla Cosmetica: dalla Seta alla Pelle

Se le produzioni agroalimentari offrono un grande potenziale di riuso e valorizzazione nella filiera cosmetica, anche il settore tessile non è da meno. Dai sottoprodotti dell’industria della seta, dove tradizione e innovazione si fondono sin dall’antichità, vengono ricavati attivi cosmetici di grande valore come la polvere di sericina, con dimostrate proprietà filmogene, antipollution e depigmentanti (9).

La linea MORIPURE® di Res Pharma Innovative Ingredients è prodotta grazie al recupero della sericina attraverso un processo di sostenibilità circolare: un nuovo procedimento di bio-ingegneria permette di ottenere sericina pura dai sottoprodotti dell’industria della seta. MORIPURE® include tre diversi ingredienti derivati da proteine della seta, disponibili anche nella versione COSMOS, per lo sviluppo di texture sostenibili.

L’upcycling di sottoprodotti permette di ridurre al minimo la produzione di scarti e di soddisfare il concetto di “zero-waste“, ma non solo. Ha influenze positive sulla catena di approvvigionamento dell’ingrediente cosmetico, permettendo rifornimenti a filiera corta e avvalorando il circolo virtuoso di economia circolare. Inoltre, per le aziende beauty, produrre cosmetici da upcycling è una modalità concreta di impegno in azioni sostenibili che contribuisce alla creazione di valore del brand.

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Upcycling Cosmetico, il riutilizzo creativo degli scarti

    Bibliografia e note

    1. Ani Barbulova et al. New Trends in Cosmetics: By-Products of Plant Origin and Their Potential Use as Cosmetic Active Ingredients. Cosmetics 2015, 2(2), 82-92
    2. Lady Laura Del Rio Osorio et al. The Potential of Selected Agri-Food Loss and Waste to Contribute to a Circular Economy: Applications in the Food, Cosmetic and Pharmaceutical Industries. Molecules 2021, 26(2), 515
    3. Maria Nunes et al. Grape Processing By-Products as Active Ingredients for Cosmetic Proposes. Handbook of Grape Processing By-Products Sustainable Solutions. 2017, Pages 267-292
    4. Efstathia Kalli et al. Novel application and industrial exploitation of winery by-products. Bioresour. Bioprocess. 5, 46 (2018)
    5. Rosanna Mallamaci et al. Olive Tree in Circular Economy as a Source of Secondary Metabolites Active for Human and Animal Health Beyond Oxidative Stress and Inflammation. Molecules 2021, 26(4), 107
    6. María de la Luz Cádiz-Gurrea et al. Olive Fruit and Leaf Wastes as Bioactive Ingredients for Cosmetics—A Preliminary Study. Antioxidants (Basel). 2021 Feb; 10(2): 245
    7. Himour S. et al. Oleuropein and Antibacterial Activities of Olea europaea L. Leaf Extract. European Scientific Journal, ESJ, 13(6), 342
    8. Luz Agulló-Chazarra. Sweet Cherry Byproducts Processed by Green Extraction Techniques as a Source of Bioactive Compounds with Antiaging Properties. Antioxidants (Basel). 2020 May; 9(5): 418
    9. Valentina Mastria. An Antipollution shield from sustainable sericin. Personal Care Europe 2020